Mese nuovo, nuova intervista.

Per la rubrica ‘Le Persone di Piccoli Punti’ abbiamo avuto il piacere, qualche giorno fa, di scambiare due chiacchiere con la dottoressa Stefania Pellegrini dottoranda in oncologia clinica e sperimentale e immunologia dell’Università degli studi di Padova, recentemente entrata a far parte del team dello IOV che si occupa di genetica del melanoma ed, in particolare, di melanoma multiplo.Stefania Pellegrini

Stefania è in partenza per l’Olanda dove sarà impegnata, per i prossimi 4 mesi, in una collaborazione con il dipartimento di genetica clinica dell’università di Leiden University Medical Center, un’esperienza che Piccoli Punti sosterrà con una borsa di studio di 2.500€.

Ciao Stefania, rubiamo qualche minuto ai preparativi per la tua partenza per farti alcune domande e conoscerti un po’ meglio. Iniziamo con un argomento facile giusto per rompere il ghiaccio, come a scuola: descrivici brevemente il tuo percorso accademico: quali sono stati i passaggi fondamentali che ti hanno avvicinato all’ambito nel quale oggi lavori?

La mia passione per la genetica è stata da sempre il leitmotiv delle mie scelte di studio e di lavoro. A partire dal tirocinio presso il laboratorio di Genetica medica dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce che mi ha condotta alla laurea magistrale in biologia bio-sanitaria, passando per un Master in Genetica Forense a Roma Tor Vergata, e approdando a Padova quasi 5 anni fa per le mie prime esperienze lavorative. La prima svolta è stata sicuramente la borsa di studio presso il laboratorio di Genetica dei tumori solidi pediatrici dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. La seconda svolta è stata invece vincere una borsa di studio per lavorare con il team di cui faccio parte attualmente, che si occupa di genetica del melanoma, presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS). È proprio allo IOV che ha avuto inizio la mia esperienza di Dottorato, fortemente voluta per avere una maggior opportunità di mettermi in gioco professionalmente.

Una passione che ti ha messa in viaggio, insomma! Raccontaci ancora un po’ di te: desideravi fare questo lavoro ‘fin da bambina’ o hai sviluppato questa passione con il tempo? Quali sono, oggi, le tue aspirazioni professionali?

Da bambina, penso come tante altre bambine, anche io volevo diventare prima cantante, poi insegnante, poi poliziotta, ecc., ma, si può dire, che ho sempre avuto curiosità e predilezione per le scienze naturali sin da piccola. Ricordo ancora l’entusiasmo che avevo posto nelle materie scientifiche della tesina di quinta elementare; ne ero affascinata!

Un aneddoto carino è che forse addirittura da quando ho detto la mia prima parola da bambina fino ad oggi ancora, chi mi conosce bene mi chiama “la signorina Perché” e questo penso riassuma le basi caratteriali che mi accompagnano anche nella costruzione del mio percorso lavorativo, avendo scelto un ambito in continua ricerca di risposte e soprattutto in continua evoluzione.

Ad oggi mi aspetto di ottenere dal conseguimento del dottorato e da questa esperienza all’estero strumenti utili per dare un contributo più valido nella ricerca scientifica del melanoma.

Dicevamo, infatti, che sei in partenza per l’Olanda, un’esperienza di crescita professionale e di studio che stai aspettando da due anni, ma la perseveranza ha portato i suoi frutti, ormai ci siamo… per i prossimi 4 mesi quale sarà il tuo lavoro lì?

Si esatto, ormai sono prossima alla partenza e sono elettrizzata all’idea. Abbiamo intrapreso una collaborazione con il team che lavora presso il dipartimento di Genetica Clinica del Leiden University Medical Center (Paesi Bassi), che da tempo studia la predisposizione genetica al melanoma. Porterò i dati che ho raccolto durante il mio progetto di ricerca allo IOV, riguardanti pazienti con più di una diagnosi di melanoma (ossia melanoma multiplo), con lo scopo di imparare ed approfondire insieme agli esperti del team olandese le analisi statistiche necessarie alla loro interpretazione; parallelamente, il gruppo olandese sta avviando un altro progetto a cui contribuiremo.

Una collaborazione internazionale, insomma, che ci permetterà di conoscere meglio il lavoro che state portando avanti con il progetto sul melanoma multiplo. Tu cosa ti aspetti da questa esperienza?

Io farò del mio meglio per imparare più che posso e recepire ogni insegnamento possibile dal punto di vista sia professionale che personale. Credo che questa sia un’occasione fondamentale per confrontarsi con differenti realtà lavorative e sociali, anche perché penso che cambiare prospettiva non può che far bene ad avere un cervello dinamico e in continua crescita. E ovviamente, the last but not the least, mi aspetto di poter aggiungere un solido tassello a supporto del mio progetto, per concludere come vorrei il mio percorso di dottorato e poter continuare su questa linea anche in seguito.

Ti abbiamo appena conosciuta ma il tuo entusiasmo è contagioso, di sicuro saprai cogliere il meglio da questo ‘viaggio’! Come Associazione Piccoli Punti, abbiamo deciso di accompagnarti concretamente in questa esperienza offrendoti una borsa di studio a copertura parziale delle tue spese di viaggio; nelle nostre iniziative di raccolta fondi stiamo dando molto spazio a questo progetto. Ormai abbiamo capito che i progetti di ricerca richiedono perseveranza e pazienza ma ti chiediamo ugualmente di raccontarci qualcosa di più sul ‘melanoma multiplo’, puoi spiegarci brevemente quali sono i risultati attesi?

Identificare i fattori che influenzano il diverso livello di rischio degli individui di sviluppare il melanoma aiuterebbe una diagnosi precoce e, di conseguenza, una migliore gestione clinica dei pazienti stessi. Questo vorrebbe dire anche poter ambire a una medicina sempre più personalizzata e a un miglioramento anche della qualità di vita dell’individuo.

Ci sono molte sfide da affrontare ancora, come la complessa interpretazione della grande quantità di dati che si ottengono, grazie alle avanzate ed innovative tecniche odierne, ed è per questo che le collaborazioni a livello sia nazionale che internazionale sono di estrema importanza.

Grazie! Queste tue risposte ci stanno permettendo davvero di seguirti più da vicino nel tuo lavoro. Una domanda sul futuro, della ricerca: come vedi i progressi della ricerca scientifica sul melanoma tra 5 anni? E tra 10?

Sicuramente nei prossimi 5/10 anni si faranno tanti passi in avanti nella ricerca scientifica sul melanoma, perché la ricerca può anche richiedere tempo ma non si ferma mai. Allo stesso tempo la sinergia tra l’avanzamento della ricerca e le attività di prevenzione e di informazione per mettere in guardia la popolazione da comportamenti scorretti, aiuterà sicuramente a contrastare l’impatto che può avere questo tumore, nonostante l’aumento della sua incidenza.

E una sul tuo di futuro: la dottoressa Pellegrini, dove sarà tra 10 anni?

Mi piacerebbe molto avere una sfera di cristallo per saperlo. No dai, non è vero, è bello vivere giorno per giorno senza previsioni, per accogliere veramente tutte le opportunità senza paraocchi. Una cosa però è certa, il lavoro che svolgo è il frutto di una scelta consapevole di passione e di determinazione, non perché sia stato il ripiego ad altri desideri e progetti di vita. Quindi posso solo augurare a me stessa che tra 10 anni io possa ancora essere una biologa piena di curiosità, sempre con la voglia di imparare e mai “ferma nello stesso punto”, come carriera, ma intendo soprattutto come persona, perché secondo me vanno di pari passo.

Davvero una piacevole chiacchierata che ci fa ben sperare per lo sviluppo di questo progetto così ambizioso, non vediamo l’ora di risentirti per futuri nuovi confronti e aggiornamenti sull’avanzamento del progetto. Ti lasciamo alle tue valigie, ora. Grazie per aver deciso di portare Piccoli Punti con te!

Pellegrini e PP