Melanoma Day: 15 realtà italiane insieme per la prevenzione del melanoma
Si è tenuta martedì 7 maggio nella sala stampa della Camera dei Deputati la conferenza stampa di presentazione del Melanoma Day evento di divulgazione scientifica e prevenzione del Melanoma prevista l’11 maggio (data che coincide con l’Euro melanoma day).
Organizzata dall’Associazione omonima guidata da Gianluca Pistore. Il Melanoma Day vede la collaborazione tra 15 reltà che si occupano di prevenzione, sensibilizzazione e ricerca sul melanoma su tutto il territorio nazionale, tra associazioni di pazienti, enti ospedalieri, società medico scientifiche.
Il contesto
Il melanoma cutaneo rappresenta una sfida sempre più rilevante in ambito oncologico, con un aumento costante della sua incidenza e una complessità molecolare che richiede sempre più approcci multidisciplinari per la sua gestione.
Per questo iniziative come il Melanoma Day sono importanti per tenere viva l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sull’importanza di una corretta prevenzione, da vedere sempre più come un investimento e sempre meno come un costo.
All’incontro hanno partecipato politici, esperti e numerosi rappresentati delle realtà patrocinatrici dell’evento.
Gli interventi che si sono succeduti durante la mattinata hanno permesso di delineare un quadro chiaro sulle difficoltà riscontrate nell’ ambito della prevenzione sul melanoma in Italia al fine di fornire risposte adeguate all’aumento alle diagnosi di malattia riscontrate sul nostro territorio quali:
- tempi lunghi per una visita dermatologica alle difficoltà di accesso ai farmaci innovativi,
- scarso coordinamento a livello centrale,
- grande disparità di opportunità di accedere in tempo a cure di qualità a seconda del territorio in cui si vive.
Uno sguardo su cosa avviene in Europa
Nel suo intervento, il professor Walter Ricciardi – docente di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – sostiene che:
Il melanoma in Italia, come nel resto del mondo, è una patologia in aumento legata a fattori ambientali, cioè l’eccessiva esposizione al sole, e alla mancanza di prevenzione: questo è un tipo di cancro che si può e si deve prevenire sia evitando l’insorgenza della malattia (prevenzione primaria) oltre che con la diagnosi precoce (prevenzione secondaria).
E aggiunge:
In Europa si sta facendo molto, ma a macchia di leopardo, come in Italia. Non c’è purtroppo una vera strategia coordinata a livello nazionale per la prevenzione del melanoma. È quindi lodevole l’iniziativa delle associazioni che si sono messe insieme per segnalare questi problemi. Se poi ci aggiungiamo i ritardi nelle visite dermatologiche, la difficoltà dell’accesso ai farmaci e lo scarso coordinamento centrale, il quadro è completo. Il cancro, e in particolare il melanoma, o lo si affronta in maniera strutturata oppure il numero dei malati sarà inevitabilmente destinato a salire.
La prevenzione non è un costo ma un investimento
Il professor Aldo Morrone – direttore scientifico dell’ISMASS (Istituto internazionale di scienze mediche, antropologiche e sociali) – ha ricordato che il melanoma è una malattia che colpisce tutte le popolazioni del mondo e spesso, purtroppo, la diagnosi è tardiva. L’aspetto positivo da segnalare è che la ricerca negli ultimi anni ha permesso di migliorare l’assistenza ai malati e di garantire una sopravvivenza a 5 anni che sfiora il 90 per cento dei casi. Da qui l’appello del professor Morrone alle istituzioni che devono capire che
investire sulla prevenzione fa anche risparmiare il costo di diagnosi, ricoveri e farmaci.
D’accordo con queste tesi anche il dottor Fabrizio D’Alba, direttore generale del Policlinico Umberto I, e Antonello Aurigemma, presidente Consiglio regionale del Lazio, che ha sottolineato:
La sanità non può essere trattata come una formula algebrica per fare quadrare i conti! La prevenzione – dobbiamo sottolinearlo ancora una volta – non è un costo ma un investimento perché permette di prevenire tante malattie, ricoveri e consumo di farmaci, tac, ecografie e tanto altro… per questo bisogna supportare iniziative come questa del Melanoma Day sul territorio.
Le proposte operative
Dello stesso parere anche il deputato Luciano Ciocchetti, promotore dell’incontro a Montecitorio – che ha evidenziato la scarsa consapevolezza della popolazione nei confronti di questa malattia e che ha proposto alcune soluzioni concrete al problema:
- arrivare in tempi brevi ad una legge (già presentata in parlamento la proposta) per fare in modo che venga istituita formalmente la Giornata del Melanoma Day anche in Italia;
- fare in modo che siano le Regioni stesse a fornire ai cittadini maggiori controlli e prevenzione;
- dare maggiore spazio alla ricerca che in questi anni ha permesso diagnosi più tempestive, aumentando il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi.
Verso una federazione per contare di più
Presenti a Montecitorio anche tutte le associazioni e gli enti coinvolti dall’Associazione MelanomaDay di Gianluca Pistore: Carolina Zani Melanoma Foundation ETS, Associazione Contro il Melanoma, MeLa Gioco, Fondazione Alberto Castelli, Associazione Mela Vivo, Insieme con il sole dentro, Il Volo del Colibrì, Associazione La Pulce nell’Orecchio, MELANOMA VINCERE SI PUÒ, ADOI e IMI – Intergruppo Melanoma Italiano
Per l’Associazione Piccoli Punti era presente la dottoressa Marianna Martinoni, responsabile dell’ufficio comunicazione e raccolta fondi, che ha ricordato l’impegno profuso dal 2006 dall’Associazione Piccoli Punti sul fronte della prevenzione con il Progetto rivolto ai più piccoli, SunLab for Kids, le campagne di prevenzione rivolte agli sportivi e il Melanometro, strumento per valutare il rischio di sviluppare questa malattia accessibile a tutti da questo link.
Elisabetta Lanni della Carolina Zani Foundation ha inoltre ricordato che si sta lavorando ad una Federazione tra le associazione coinvolte, per essere ancora più compatti e incisivi.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri Goffredo Freddi di MSD Italia, Annarita Patriarca (deputata FI), Beatrice Lorenzin (Pd). La presentazione del Melanoma day si è svolta con il contributo non condizionante di Banca popolare del Cassinate e di MSD.