L’incidenza del melanoma risulta in costante aumento, anche all’interno della regione Veneto. Educazione, Prevenzione e Ricerca sono da sempre le parole chiave che l’Associazione Piccoli Punti porta avanti nella lotta contro questa neoplasia.

Assumere adeguati comportamenti durante l’esposizione ai raggi UV e un periodico controllo dei nevi sono le armi principali in ambito di prevenzione. Secondo alcuni recenti dati della letteratura anche l’alimentazione può influire.

La dottoressa  Mariateresa Nardi, referente dell’ambulatorio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Istituto Oncologico Veneto ha risposto ad alcune nostre domande sulla relazione tra alimentazione e melanoma. Con lei, Daniele Nucci, ricercatore sanitario e Paolo Del Fiore, a supporto alla ricerca IOV Nutrizione

Che cosa sappiamo oggi sul rapporto tra alimentazione e melanoma?

Fino ad ora la maggior parte delle evidenze in Letteratura ha rilevato come l’eccesso di peso rappresenti un fattore di rischio per la maggior parte delle neoplasie quali mammella, colon, pancreas, cavo orale, esofago, stomaco, fegato e colecisti, prostata, ovaio ed endometrio, rene. Tuttavia negli ultimi anni sono aumentati dati per cui i fattori dietetici e/o nutrizionali possono influire sul rischio di melanoma.

Il fattore di rischio ambientale più comune in tutte queste neoplasie è rappresentato dall’eccesso di grasso corporeo, che comporta un livello di infiammazione cronica costante. Questa sembra stimolare la replicazione cellulare direttamente e indirettamente mediante una aumentata produzione di fattori di crescita.

Per il melanoma invece, il fattore di rischio più importante è rappresentato dall’esposizione ai raggi UV; tuttavia vi sono alcuni dati secondo cui alcuni fattori dietetici e nutrizionali (eccesso di grasso corporeo) possono influenzarne la comparsa.

 

Quali sono gli studi condotti?

La maggior parte degli studi che valutano i rapporti tra determinati fattori dell’alimentazione e melanoma sono studi condotti su animali, in cui è più facile studiare l’associazione tra le neoplasie e un determinato fattore dietetico; negli uomini questo è più difficile per diversi fattori, ad esempio perché l’alimentazione nel corso della vita cambia, perché i diversi fattori dietetici presenti in un pasto interagiscono fra di loro mostrando effetti diversi da quelli mostrati se assunti da soli, e anche perché è difficile valutare e analizzare correttamente i pattern dietetici di ognuno di noi.

I dati disponibili vengono pertanto estrapolati da studi epidemiologici e possono essere talvolta contradditori.

Ad esempio, per quanto riguarda l’influenza dell’eccesso di peso, secondo alcuni dati, nella fase metastatica “paradossalmente” l’eccesso di grasso sembra associarsi ad una prognosi migliore, (“paradosso dell’obesità”).

Per questo motivo è interessante valutare la correlazione con l’indice di massa corporea ma soprattutto con la body composition. Lo scopo è quello di osservare se il tessuto adiposo e/o la carenza di muscolo possano rappresentare dei fattori influenzanti.

Quanto tempo fa è cominciata la fase di ricerca in questo campo?

Gli ultimi 15 anni sono stati determinanti per la ricerca in questo campo, con un interesse sempre maggiore in ambito “melanoma e nutrizione”. In particolare, dal 2014 la produzione scientifica è cresciuta e con essa i dati a nostra disposizione, anche se saranno fondamentali delle revisioni sistematiche che possano dare concretezza ai risultati ottenuti dai molti studi effettuati. Bisogna però ricordare e sottolineare che gli studi sull’uomo sono ancora pochi per la difficoltà nelle analisi e nelle raccolte dei dati.

Quali sono i cibi più indicati nella prevenzione? E nella risposta alle terapie?

Per quanto riguarda la prevenzione primaria è bene innanzi tutto seguire le indicazioni per la prevenzione di tutte le neoplasie, ovvero cercare di mantenere un peso salutare, mantenersi fisicamente attivi, consumare abbondanti quantità di verdura e frutta, preferire i cereali integrali, aumentare il consumo di legumi, limitare le proteine di origine animale preferendo la carne bianca alla rossa, consumando pesce e limitando i formaggi. Limitare il consumo di dolci e bevande zuccherate e evitare il consumo di alcol.

Per quanto riguarda il melanoma, si conferma il ruolo causale dell’alcol che andrebbe pertanto abolito, mentre il consumo di caffè sembrerebbe avere un ruolo protettivo. Anche la dieta Mediterranea, e in particolare l’olio d’oliva e i legumi, sembrano avere un ruolo protettivo.

Quando si parla di alimentazione come supporto alla cura, si fa invece riferimento alle modifiche della dieta atte a favorire la copertura dei fabbisogni che può essere compromessa a causa della sede di malattia o degli effetti collaterali delle terapie; è un intervento pertanto personalizzato in base alle caratteristiche del paziente e al tipo di trattamento.

 

Come verrà coinvolta la popolazione nei prossimi mesi?

L’obiettivo principale è quello di cercare di fornire informazioni affinché la popolazione possa operare scelte alimentari consapevoli. Per tale scopo verranno distribuiti questionari conoscitivi per raccogliere dati sulle abitudini alimentari e sul livello di aderenza alla dieta mediterranea. Si cercherà di organizzare alcuni eventi aperti alla popolazione che prevederanno la realizzazione di alcune ricette sane al fine di promuovere un corretto approccio all’alimentazione che consideri salute, gusto e sostenibilità. Approccio questo, necessario per contribuire a raggiungere gli obiettivi generali dell’Agenda 2030 dell’ONU, attraverso un approccio one health, come raccomandato dall’OMS.

L’Associazione Piccoli Punti ha deciso di destinare la raccolta fondi del 5xmille al progetto “Melanoma e nutrizione” con l’obiettivo di informare la cittadinanza sulle giuste pratiche alimentari nei prossimi mesi.

L’Associazione Piccoli Punti ha deciso di destinare la raccolta fondi del 5xmille al progetto “Melanoma e nutrizione” con l’obiettivo di informare la cittadinanza sulle giuste pratiche alimentari nei prossimi mesi.

Sostieni anche tu il progetto, nella prossima dichiarazione dei redditi, la tua firma e il codice fiscale della Piccoli Punti 04065400287.

FONTI: Istituto Superiore di Sanità, World Research Fund Cancer