Le persone di Piccoli Punti: intervista a Loris Bertazza, primo borsista dell’associazione
Sono appena terminati i festeggiamenti per i primi 15 anni dell’Associazione Piccoli Punti ma continuano ad arrivare regali.
Il dono che riceviamo (e condividiamo) oggi è l’intervista a Loris Bertazza primissimo borsista dell’Associazione (correva l’anno 2007…)
Ciao Loris, che piacere scambiare due chiacchiere con te, non so se ti rendi conto ma tu sei un pezzo importante della storia dell’Associazione! L’assegnazione di borse (o premi) di studio e ricerca rappresenta uno dei maggiori obiettivi annuali della nostra attività di raccolta fondi. Ci piace pensare che questo sia il modo con cui tutti, anche con una piccola donazione, possono concorrere a sostenere i passi avanti della ricerca sul melanoma, per rendere questa una malattia sempre più curabile.
Ma veniamo a noi, la prima domanda, magari banale, è d’obbligo: come e quando sei entrato in contatto con l’Associazione Piccoli Punti?
Ho conosciuto la Piccoli Punti perché ha supportato economicamente una delle mie prime borse. Il mio responsabile scientifico dell’epoca, si parla dell’ormai lontano 2007, era il Prof. Carlo Riccardo Rossi che, assieme al Prof. Simone Mocellin, mi ha permesso di entrare nel mondo della ricerca universitaria.
I professori Carlo Riccardo Rossi e Simone Mocellin sono tutt’oggi parte del comitato scientifico della Piccoli Punti e aiutano l’associazione quotidianamente nell’individuazione di professionalità appassionate, persone interessate a portare avanti progetti di ricerca sul melanoma. A, questo proposito, qual è il progetto al quale hai potuto lavorare grazie alla borsa di ricerca erogata dalla Piccoli Punti?
I fondi di Piccoli Punti hanno contribuito ad avviare un laboratorio presso l’allora Clinica Chirurgica 2, in cui abbiamo dato il via a diversi progetti di ricerca di base. Tra questi lo studio degli effetti combinati di farmaci chemioterapici classici e modulatori biologici su colture cellulari umane e l’analisi di cellule tumorali circolanti in pazienti con Melanoma.
Un progetto che sembra davvero interessante, che risultati avete ottenuto?
Questi studi hanno portato alla pubblicazione di lavori scientifici su importanti riviste internazionali, che hanno contribuito ad aumentare la conoscenza in questi ambiti.
Una grande soddisfazione, immagino, poter ‘varcare i confini nazionali’ grazie a questi studi pionieristici tesi a garantire cure più efficaci e miglioramenti nella condizione di vita di pazienti affetti da melanoma. E ora consentimi per un attimo di essere ‘sentimentale’: in ogni esperienza intrapresa c’è almeno un ricordo speciale che ci rimane dentro, qual è il tuo con la Piccoli Punti?
Più che un ricordo particolare, quello che più mi è rimasto è stato l’entusiasmo e la dedizione con cui da sempre l’Associazione si prodiga per trasmettere il messaggio dell’importanza della prevenzione. Troppo spesso, soprattutto tra i giovani, questo messaggio viene ignorato o addirittura deriso. L’esposizione al sole è importante, ma va fatta nel modo corretto, e da sempre la Piccoli Punti ci insegna a prenderci cura della nostra pelle.
Grazie Loris per questo complimento, per noi importantissimo, che ci permette di rinnovare l’appello alla prevenzione e ad una corretta esposizione ai raggi solari (anche in questi giorni invernali, nelle nostre giornate di relax tra la neve!). Abbiamo capito che l’associazione ti ha introdotto al mondo della ricerca universitaria e dopo Piccoli Punti, com’è proseguita la tua carriera?
Ho proseguito la mia attività di ricerca conseguendo un Dottorato e successivamente ho lavorato come Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova. Nel 2019 sono stato assunto come tecnico Universitario nell’ambito del progetto DIMAR, il settore del Dipartimento di Medicina che si occupa di malattie rare.
Un bel percorso in ascesa, non c’è che dire! E oggi di cosa ti occupi, nello specifico?
Oggi mi occupo di patologie della tiroide, e gestisco una strumentazione innovativa, l’Amnis ImageStream MkII, acquisita con il progetto DIMAR. Anche se l’ambito non è più quello del melanoma, le mie prime esperienze sono state fondamentali, perché mi hanno permesso di acquisire il metodo scientifico, necessario per fare una buona ricerca.
La riconoscenza che esprimi nei confronti della Piccoli Punti ci fa enorme piacere! La passione di ragazze e ragazzi che – grazie alle borse di studio – entrano a far parte del gruppo ed abbracciano la causa con dedizione e professionalità ci permette ogni giorno di raccontare ai nostri sostenitori, ai volontari e a tutti gli interlocutori dell’associazione, il lavoro importante che sta dietro alle porte dei laboratori.
Ringraziandoti di cuore per il tempo che hai voluto dedicarci, ti chiedo un ultimo enorme favore in ricordo dei ‘vecchi tempi’: fai un appello a donare per la ricerca sul melanoma.
Il melanoma è una patologia infida, che colpisce tutte le fasce di età, anche i giovani, e per la quale non abbiamo ancora cure risolutive. Molto si è fatto per conoscere questo tumore, ma moltissimo resta ancora da fare. La ricerca, soprattutto nell’ambito degli “Omics”, permette di raccogliere ed analizzare grandi quantità di dati, richiedendo quindi risorse sempre più ingenti, e l’impiego di diverse figure, dai clinici ai biologi fino ad arrivare ai bioinformatici, sempre più importanti per interpretare questa grande mole di informazioni. Associazioni come la Piccoli Punti hanno fatto e stanno facendo molto per contribuire a questo sforzo, ed è grazie alle donazioni che tutto questo è possibile. Dona anche tu! Anche un piccolo contributo, sommato a quello di tanti altri che credono nella ricerca, può fare la differenza.